Il tempo che passa è movimento. È come respirare. Un'azione che si compie senza quasi averne coscienza. Inspira, espira. Su e giù.
Movimento, dicevamo. Questa giornata inizia così. Sveglia che sembra voglia impadronirsi della testa, dei pensieri. Braccio che si catapulta verso di essa in un disperato tentativo di trattenere ancora quel sogno, non lasciarlo scivolare via. Piedi giù dal letto a infilare ciabatte che conducono alla cucina, al caffè, alla giornata appena iniziata.
Mia è una ragazza come tante. Lunghi capelli castani, un viso ovale e grandi occhi nocciola. Occhi fin troppo espressivi, capita spesso che la tradiscano.
Soprattutto le profonde occhiaie, tradivano la sua stanchezza.
Vestiva senza far attenzione ai dettagli: camicetta immacolata, coda di cavallo, jeans a sigaretta erano la divisa d’ordinanza.
Non indossava mai collane, soltanto a volte un anello al dito, un regalo per il suo ultimo compleanno e gli mancabili orecchini. Aveva una passione sfrenata per quei piccoli oggetti...
Maria A.
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