Fahrenheit 365 è un cantiere di scrittura, nel senso che si sa quando si comincia, ma non si sa quando finisce. L’anno accademico inizia a ottobre e termina a luglio, ma si può iniziare in qualunque momento. Il Cantiere non chiude mai: nei mesi estivi si lavora a...

Frammenti

1500 caratteri di Valentina Porcu

Piove. E quando piove resto a casa con il mio gatto. Lo stringo tra le braccia e sto seduta davanti alla finestra a osservare il lento scorrere delle gocce sul vetro appannato. Adoro seguirne il percorso irregolare, vederle scendere solitarie. A volte le gocce si sfiorano e, unendosi, diventano più grandi, più forti, prima di scivolare sempre più giù, fino a sparire dalla mia visuale. Mi piace pensare che prima di disperdersi, cadendo a terra, avranno affrontato quel senso di vuoto insieme.
Quando il temporale si fa più forte, accarezzo freneticamente il soffice pelo di Leo per placare quel senso di angoscia che mi assale ogni volta da quella volta. Mi sembra ancora di sentirlo quel vuoto, insieme alle sirene delle ambulanze, e in un attimo il respiro si fa più affannoso, la gola si secca. Sono di nuovo lì, intrappolata in quella notte, sdraiata sul nudo asfalto bagnato. Sento freddo, tanto. “Giulia, ti amo”, sussurri con un filo di voce. Non rispondo, resto immobile con i frammenti di vetro tra i capelli. Vedo solo il sangue. Le gocce devono aver trapassato la finestra, ora le sento sul mio viso.
Sono passati due anni dall'incidente, dal giorno piovoso che mi ha costretta su questa sedia a rotelle e che vi ha portato per sempre via da me. Mamma, papà, ora è Leo la mia unica famiglia. Lo abbraccio forte e il suo miagolio mi riporta alla realtà. Il respiro si fa più regolare, il cuore rallenta il battito, il mio animo si placa. 
La pioggia ha smesso di cadere.

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